Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Aziende combustibili fossili rischiano 1.600 mld entro 2025

Carbon Tracker,se ignorano transizione energetica e cambio clima

Redazione ANSA ROMA

Le aziende produttrici di combustibili fossili rischiano di sprecare 1.600 miliardi di dollari entro il 2025, se ignorano la transizione energetica verso un basso consumo di carbonio e investono troppo in progetti marginali relativi a petrolio, gas e carbone.

La stima arriva da un rapporto del think tank finanziario Carbon Tracker Initiative, che punta a promuovere un mercato globale dell'energia guardando alla situazione climatica. E' il primo rapporto che considera uno scenario di aumento medio della temperatura globale di 1,75 gradi centigradi rispetto all'era preindustriale proposto dalla Agenzia internazionale dell'energia (Iea), rispetto ai 2 gradi - ma preferibilmente 1,5 - indicati dall'accordo di Parigi sul clima del 2015. Il think tank avverte che il business degli investitori è a rischio se segue la politica sulle emissioni di gas serra già annunciata dai governi, che guardano ad un aumento medio della temperatura di 2,7 gradi, piuttosto che scegliere di rispettare gli obiettivi climatici di Parigi.

Carbon Tracker ha confrontato la domanda di combustibili fossili in un mondo con un aumento medio della temperatura di 1,75 gradi e in uno a 2,7 gradi e la produzione di petrolio, gas e carbone al 2035 e gli investimenti al 2025. Il risultato è stato che per il petrolio sarebbero a rischio 1.300 miliardi di dollari perchè nuovi investimenti in sabbie bituminose saranno antieconomici e solo una piccola parte di potenziali nuovi investimenti nell'Artico e nel petrolio pesante andrà avanti.

Per il gas sono a rischio 228 miliardi di dollari perchè la metà delle potenziali spese future per lo sviluppo del gas europeo potrebbe essere antieconomica e non ci sarà bisogno di una nuova capacità di gas naturale liquefatto (GNL) per un decennio.

Quanto al carbone, il rischio è quantificato in 62 miliardi di dollari. Nessuna nuova miniera di carbone sarà redditizia, tranne che in India, secondo il think tank. Infine, gli investitori privati sono più a rischio delle società statali, perché l'88% della spesa riguarda progetti di petrolio e gas non necessari.(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA