Nel 2016 il 10% dell'energia elettrica prodotta nel mondo è stata utilizzata per i condizionatori d'aria, una quantità di elettricità destinata a triplicare da qui al 2050. Lo afferma un rapporto dell' International Energy Agency (Iea), secondo cui a guidare il boom saranno i Paesi asiatici in cui ora queste apparecchiature non sono molto diffuse.
Lo stock globale di condizionatori negli edifici, scrivono gli esperti, crescerà fino a 5,6 miliardi entro i prossimi 32 anni dagli attuali 1,6, con dieci nuovi dispositivi venduti ogni secondo per i prossimi 30 anni. Oggi meno di un terzo delle case nel mondo ha l'aria condizionata, ma la cifra varia da più del 90% in Usa e Giappone contro l'8% delle 2,8 miliardi di persone che vivono nei paesi più caldi al mondo. In Europa, dove i condizionatori sono in media il 25% più efficienti che in Usa, si consumano 152 Terawatt l'anno per questo scopo, un quarto rispetto agli Stati Uniti. Per stare dietro alla domanda maggiore la produzione di energia dovrebbe aumentare di una quantità pari a quella prodotta oggi da Usa, Ue e Giappone insieme. L'unico modo per evitare che la crescita abbia un impatto troppo pesante sulla produzione di elettricità e sulle emissioni, conclude il rapporto, è puntare sull'efficienza.
"In uno 'scenario di raffreddamento efficiente', compatibile con gli obiettivi di Parigi - si legge nel rapporto -, l'Iea ha trovato che uno standard minimo di efficienza energetica e altre misure come l'etichettatura potrebbero far raddoppiare l'efficienza dei condizionatori nel mondo da qui al 2050. Questo ridurrebbe il bisogno di costruire nuove infrastrutture per venire incontro alla domanda. Rendere il raffreddamento più efficiente darebbe inoltre molteplici benefici, permettendo di risparmiare fino a 2,9 mila miliardi di dollari in investimenti, combustibili e costi operativi".