"Il nucleare in Italia costa ai contribuenti 3,7 miliardi di euro solo per la gestione della Sogin, a cui vanno aggiunti ogni 14 mesi di ritardo nello smantellamento dei siti nucleari un costo aggiuntivo di circa 150 milioni scaricato sulla bolletta elettrica. L'opera di smantellamento delle ex centrali nucelari da parte di Sogin si sarebbe dovuto concludere nel 2010 e invece non è ancora nemmeno cominciato e ora si parla del 2036 con una spesa totale prevista pari a 10 miliardi di euro pagato sempre tramite una accisa in bolletta". E' la lettera aperta di Federcontribuenti al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e al ministro dell'Ambiente Sergio Costa in cui si evidenzia il progetto Cemex, ovvero la costruzione di un impianto per la cementificazione dei rifiuti radioattivi liquidi.
"Dove nascerà il Deposito Nazionale di rifiuti nucleari? - chiede Federcontribuenti -. Non si sa ancora, ma è stato previsto un bonus per i sindaci collaborativi. A partire dal 2019, però, come dichiarato da Sogin in Senato, inizierà a rientrare il combustibile da Inghilterra e Francia per la messa in sicurezza attraverso la tecnica del riprocessamento. Poiché il deposito non sarà pronto, dove verrà stoccato questo materiale? Far riprocessare questo combustibile in Francia e in Inghilterra ha comportato un notevole esborso di denaro pubblico: una media di 60 milioni di euro l'anno".