ROMA - Sulla transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, l'Europa "ha un ruolo di guida, ma al suo interno ci sono grandi differenze". Così Davide Tabarelli, presidente Nomisma energia, introducendo un convegno al Cnel dal titolo 'Una giusta transizione alle nuove fonti di energia: tecnologia, costi, geopolitica'. "Il 75% dell'energia in Europa è ancora rappresentato da fonti fossili che emettono Co2, solo il 13% da fonti rinnovabili, e le più moderne - ossia quelle basate su vento e fotovoltaico - contano solo il 6%", ha fatto notare Tabarelli aggiungendo che proprio lo sforzo dell'Europa per essere la prima della classe nel cambiamento climatico "sta provocando un aumento dei prezzi dell'elettricità, perché servono investimenti e reti". Proprio a causa dei prezzi dell'energia elettrica troppo elevati: "l'Ue non può andare avanti da sola, dobbiamo aspettare gli Usa che devono pagare di più per le loro emissioni e proteggere di più l'ambiente", ha aggiunto. Secondo il presidente di Nomisma energia sono tre le tecnologie su cui bisogna spingere in futuro: le batterie, le linee elettriche ad altissima tensione in corrente continua (per portare elettricità da dove c’è tanto sole e vento a dove si consuma, che è un grosso problema in Europa) e le reti intelligenti.