ROMA - Gli investimenti mondiali nelle rinnovabili sono calati del 7% nel 2017 rispetto al 2016, e c'è il rischio che calino ancora nel 2018. Gli investimenti per le fonti fossili nel 2017 sono saliti per la prima volta dal 2014, a 790 miliardi di dollari, contro i 318 miliardi per le rinnovabili. La crescita è dovuta al gas naturale, mentre il carbone continua a calare. Lo rivela un dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (Iea) che definisce "preoccupante" un trend, che mette a rischio la sicurezza energetica e gli obiettivi di taglio all'inquinamento.
Il calo delle rinnovabili viene attribuito alla riduzione del sostegno del governo cinese per il fotovoltaico: Pechino rappresenta oltre il 40% degli investimenti nel solare. Calano anche gli investimenti per l'efficienza energetica. Il risultato di tutto questo, spiega il rapporto, è che l'anno scorso le fonti fossili sono salite al 59% del mix energetico mondiale, mentre dovrebbero scendere al 40% nel 2030, secondo l'Accordo di Parigi sul clima.
"Un tale declino negli investimenti globali per le rinnovabili e l'efficienza energetica è preoccupante - ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea -. Questo può minacciare l'espansione delle energie pulite necessaria per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica, clima e aria pulita. Avremmo bisogno che questo investimenti aumentassero rapidamente, ed è deludente scoprire che potrebbero crollare quest'anno".