SYDNEY - Produrre a basso costo e con meno tossicità carburante a idrogeno dall'energia solare. E' quanto sono riusciti a fare i ricercatori della Curtin University di Perth che hanno utilizzato un materiale comune e molto più sicuro: il selenio di zinco, venduto in farmacia tra i supplementi di vitamine. Il processo sviluppato apre la strada alla crescita di un'industria nazionale dell'idrogeno. "Finora - scrive il responsabile del progetto Guohua Jia, della School of Molecular and Life Sciences, sul sito dell'università - come catalizzatori per derivare l'energia dalla luce del sole e per trasferirla in un carburante pulito come l'idrogeno, avremmo dovuto usare semiconduttori in combinazione con costosi metalli nobili come platino, iridio e rutenio. Tuttavia l'alta tossicità del cadmio e l'alto costo dei metalli nobili sono ostacoli considerevoli a un loro ampio utilizzo. Usando il selenio di zinco, possiamo produrre idrogeno usando un materiale catalizzatore molto meno costoso, più abbondante e meno tossico". Il prossimo passo sarà quello di semplificare il processo e di aumentare la produzione potenziale, aggiunge.
L'idrogeno è considerato dall'ente nazionale di ricerca Csiro e dallo stesso governo australiano come la prossima grande industria di esportazione, che secondo le stime raggiungerà entro il 2025 il valore di 1,6 miliardi di dollari australiani (99 milioni di euro), come potenziale sostituzione del gas naturale e del petrolio. Il Csiro ha lanciato di recente una road-map ufficiale volta a stabilire un'industria australiana di energia a idrogeno.