ROMA - La decarbonizzazione in Italia va a rilento. La conferma viene dal nuovo peggioramento (-9%) dell'indice ISPRED elaborato dall'ENEA per monitorare la transizione energetica. Si tratta del decimo decremento semestrale consecutivo, dovuto al deterioramento di tutte e tre le sue componenti: prezzi, decarbonizzazione, sicurezza energetica.
La riduzione delle emissioni nel primo semestre 2018, è stata dello 0,7% rispetto al I semestre 2017, segnando una sostanziale stabilità negli ultimi due anni, mentre gli obiettivi europei richiederebbero una discesa molto più rapida.
A frenare la decarbonizzazione anche la quota di fonti di energia rinnovabili sui consumi finali che, per il quarto anno consecutivo, si attesta sui valori raggiunti nel 2015, soprattutto per i modesti incrementi di potenza fotovoltaica ed eolica. Nel primo semestre del 2018 le rinnovabili sono cresciute del 9%, ma il fotovoltaico è crollato del 10%.
"Un altro elemento di preoccupazione - spiega l'esperto di energia dell'Enea Francesco Gracceva - è che, dalla fine della recessione, l'andamento dei consumi di energia procede nuovamente in parallelo con quello dell'economia, mentre un elemento chiave della transizione verso un'economia low carbon sta in un sostanziale disaccoppiamento fra energia ed economia.
Di fatto, il processo di transizione verso un'economia low carbon in Italia continua a incontrare ostacoli".