Nel 2017 le fonti di energia rinnovabili (Fer) sono arrivate a coprire in Italia il 35% della produzione nazionale e il 18,3% dei consumi totali (che comprendono anche l'elettricità prodotta all'estero). Nel 2016 la quota sulla produzione era al 34% e quella sui consumi al 17,4%. Lo rivela il rapporto "Energia da fonti rinnovabili in Italia - 2017" pubblicato giovedì dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), la società pubblica per lo sviluppo delle energie pulite.
La quota dei consumi energetici complessivi coperta da Fer è pari al 18,3%, un valore superiore sia al dato 2016 (17,4%) sia - per il quarto anno consecutivo - al target assegnato all'Italia dalla Ue per il 2020 (17,0%). A fronte della sostanziale stabilità dei consumi totali, questa dinamica è legata principalmente a condizioni climatiche favorevoli: il buon irraggiamento, che ha consentito di registrare il record storico nella produzione fotovoltaica (24,4 TWh, +10,3% rispetto al 2016), e le temperature mediamente inferiori a quelle dell'anno precedente, che hanno sostenuto il consumo diretto di biomassa nel settore residenziale (6,8 Mtep), con un +9,5% rispetto al 2016. Nel settore elettrico, i 787.000 impianti in esercizio sul territorio nazionale, per una potenza installata di oltre 53 GW, hanno generato 104 TWh di energia rinnovabile, che ha coperto il 35% della produzione lorda complessiva. L'idroelettrico si conferma come la fonte rinnovabile principale, mentre il solare è quella che nell'anno ha registrato la crescita più rilevante. Nel settore termico, proviene da FER circa il 20% dei consumi energetici del 2017, con la biomassa solida (utilizzata nel settore domestico in forma di legna da ardere e pellet) che da sola ha coperto il 67% dei consumi termici rinnovabili. Seguono le pompe di calore, al 24%.