SYDNEY - Dopo otto partecipazioni è andato alla squadra belga Agoria, dell'Università KU di Lovanio, il primo posto nella World Solar Challenge 2019, gara di 3.000 km per auto a energia solare, attraverso l'entroterra australiano da Darwin a nord a Adelaide a sud. La Blue Point ha coperto la distanza, in un arco di cinque giorni, in 34 ore, 52 minuti e 42 secondi, con una velocità media di 86,6 km/ora. Seconda a pochi minuti di distanza l'auto giapponese Tokai Challenger della Tokai University, con una velocità media di 86,1 km/ora, seguita tre ore dopo la vincitrice dalla Electrum dell'University of Michigan, con una media di 84,4 km/ora. L'arrivo al traguardo dell'auto belga giovedì sera ha concluso una giornata drammatica, in cui l'auto favorita dei campioni uscenti Vattenfall, l'olandese Nuna X, ha preso fuoco a circa 260 km dall'arrivo. Il pilota è uscito illeso ma gli altri membri della squadra non hanno potuto fare altro che guardare i loro sogni finire in fumo. Il giorno prima un'altra auto olandese, la Solar Team Twente, si era ribaltata per il forte vento e ha dovuto ritirarsi. Il Bridgestone World Solar Challenge è una delle gare di auto solari più prestigiose al mondo, creata per favorire lo sviluppo di veicoli sperimentali a energia solare da parte di studenti universitari. L'evento biennale è nato nel 1987, con l'obiettivo di dimostrare che un'auto da 1.000 watt può completare un tale percorso di 3000 km in 50 ore.
Secondo il direttore dell'evento Chris Selwood, è nella natura di questo rally che le squadre spingano al massimo i limiti della tecnologia. Il World Solar Challenge è di rilievo assai maggiore oggi di quanto lo fosse al suo inizio 32 anni fa, ha aggiunto. "in questi tempi in cui il mondo dibatte il cambiamento climatico e cerca soluzioni a una mobilità più sostenibile, questi incredibili giovani stanno innovando e collaborando verso un mondo migliore", ha detto.