Super flessibili, sottili e a basso costo. Sono i nuovi pannelli solari messi a punto da un'equipe di ricercatori di due università australiane che sfruttano le proprietà di un tipo di materiale cristallino noto come perovskite, minerale costituito da titanato di calcio. I pannelli, che usano il materiale per convertire la luce del sole in corrente elettrica si possono piegare e arrotolare e sono circa 500 volte più sottili di quelli al silicone, con cui vengono costruite le celle sin dagli anni 1950. Questo consente applicazioni molto più vaste delle friabili cellule al silicone.
Gli scienziati delle università di Sydney e del New South Wales, nello studio descritto sulla rivista Science, hanno anche sperimentato con successo una semplice ricopertura di gomma sintetica detta poliisobutilene attorno alle cellule, che ne frena il degrado causato dal calore e pannelli sperimentali.
Infine i pannelli sono stati sottoposti con ottimi risultati a tre serie di test di standard internazionali che hanno incluso i cicli ripetuti attraverso temperature da -40 a 85 gradi Celsius, e alti livelli di umidità. L'equipe sta inoltre testando una versione delle cellule al perovskite per un possibile utilizzo nello spazio, 'bombardandole' con plasma spaziale.
Sono vari i gruppi di ricerca, dal Department of Energy Usa a diversi enti di ricerca in Europa e in Australia, che a livello mondiale da circa un decennio stanno lavorando su differenti formulazioni di cristalli di perovskite. Ora il livello di efficienza nel convertire la luce solare è stato elevato del 25%.