"Il Piemonte, Regione che detiene la maggiore radioattività in Italia", presenta 7 siti ritenuti 'molto buoni' e uno 'buono' sugli 8 individuati come potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. E' quanto emerge dagli interventi di Sogin, a partire dall'ad Emanuele Fontani, durante i lavori del Consiglio regionale aperto di oggi sul deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi.
Per individuare i siti potenzialmente idonei a ospitare il deposito, hanno spiegato i tecnici di Sogin, sono stati applicati a tutto il territorio nazionale innanzitutto 15 criteri di esclusione: il 99,8% del territorio italiano è stato così escluso, individuando le 67 aree potenzialmente idonee.
I siti potenzialmente idonei sono stati poi divisi in quattro fasce che ne definiscono il grado di idoneità e solo 12, che includono i 7 piemontesi, sono stati inseriti in quella più alta che identifica il sito come 'molto buono'. Fra i criteri di esclusione, la presenza di attività vulcanica, sismica, o di faglia, problemi idraulici, essere sopra i 700 metri di altitudine, entro 5 km dalla costa, entro 1 km da autostrade, strade principali e ferrovie, non adeguatamente lontano dai centri abitati, e ancora essere in presenza di aree industriali, dighe, aeroporti, o aree naturali protette. (ANSA).