La pandemia non ha frenato gli investimenti nelle rinnovabili in Italia. Nel 2020 le operazioni hanno raggiunto i 10,9 gigawatt (+7% sul 2019), pari a 9,1 miliardi di euro. Lo si legge nell'Irex Annual Report 2021, studio del think tank che dal 2008 monitora il settore delle rinnovabili.
Sono 254 le operazioni censite l'anno scorso dall'Irex, che considera gli investimenti effettuati nel nostro Paese e quelli svolti all'estero dalle imprese italiane. Rispetto al 2019, le operazioni sono cresciute in numero (+20%) e in potenza (+7%), mentre sono diminuite in valore (-4,4%), grazie al continuo calo dei costi delle tecnologie.
La metà delle acquisizioni nel 2020 riguardano il fotovoltaico (50%), settore che prosegue nel consolidamento, con i dieci maggiori operatori che detengono il 54% della capacità di taglia industriale. Nonostante la diminuzione rispetto al 2019, l'eolico - che vale il 27% delle operazioni - continua ad essere primo in termini di potenza (5,1 GW) e valore (4 miliardi). Crescono biomasse, soprattutto biometano, (dal 4% al 7%) e smart energy (dal 6% al 9%).
Gran parte delle operazioni (57%) sono state concluse in Italia, ed è leggermente rallentato il processo di internazionalizzazione, che rimane comunque significativo, con 4,7 GW e 4,6 miliardi di euro di investimenti. Nord America e America Latina restano la meta principale, con il 58% della potenza contro il 31% dell'Europa, che è invece in testa per numero di operazioni.