Il gestore della rete elettrica francese RTE ha pubblicato lunedì le conclusioni di uno studio sul futuro del settore da oggi al 2050, sottolineando che sarebbe "pertinente" da un punto di vista economico costruire nuovi reattori nucleari, insistendo al tempo stesso sulla necessità di sviluppare le energie rinnovabili.
Il risultato dello studio era molto atteso in un clima di pre-campagna elettorale per le presidenziali di aprile, in cui il presidente Emmanuel Macron si è apertamente schierato a favore di uno sviluppo dell'energia nucleare nel Paese.
Per un contributo al dibattito, RTE presenta 6 scenari possibili nel suo rapporto, che vanno da un 100% di rinnovabili nel 2050 a uno sviluppo del nucleare con la costruzione di 14 EPR, i reattori di nuova generazione, e di piccoli reattori.
Tali scenari prendono in considerazione le dimensioni economiche, ambientali e sociali delle scelte.
"Gli scenari che prevedono nuovi reattori nucleari appaiono più competitivi" sul piano economico, concludono gli autori.
Anche se i costi dei rinnovabili sono molto calati, gli esperti di RTE riflettono sul "costo completo" di ogni energia. Le conclusioni parlano di una differenza dell'ordine di 10 miliardi di euro all'anno fra uno scenario con nuovi reattori nucleare e uno che ne è privo. Il divario cresce a 20 miliardi all'anno se si paragona l'opzione nucleare a quella che prevede uno sviluppo "diffuso" delle rinnovabili, in particolare con un forte ricorso all'energia solare sui tetti degli edifici.