Quotidiano Energia - Soltanto 8 Stati membri Ue hanno inserito nei loro Piani energia-clima al 2030 una chiaro impegno per il phase-out del carbone, mentre 11 non azzereranno la capacità e 3 hanno espresso l’intenzione di divenire “coal-free” nel prossimo decennio senza però indicare alcun obiettivo nei loro Pniec. E’ quanto emerge da un rapporto del think tank Sandbag e della ong Can Europe, che attraverso l’analisi dei Piani calcola che la Ue ridurrà la capacità a carbone di qui al 2030 del 58% rispetto agli attuali 143 GW, contro la totale eliminazione di questa fonte entro 10 anni che sarebbe invece necessaria per rispettare l’Accordo di Parigi.
L’analisi dei Pniec – che non ha naturalmente riguardato quelli dei 7 Stati membri privi di centrali a carbone – mette nella lista nera 6 Paesi che nel 2030 faranno ancora largo uso dei combustibili solidi nella generazione elettrica. Al primo posto la Polonia con 22,9 GW (oggi 26,9 GW), seguita dalla Germania con 17 GW (che però compierà un considerevole sforzo per scendere dagli attuali 44,4 GW).
La classifica stilata dal rapporto - dal significativo titolo “Just transition or just talk?” - vede poi la Cechia (7,2 GW a carbone contro gli odierni 9,2), la Romania (3,2 GW contro 5,5) e la Grecia (2,7 GW contro 4,1).
Spiccano Bulgaria (4,7 GW), Slovenia (1 GW) e Slovacchia (0,6 GW), che non hanno alcuna intenzione di ridurre le loro attuali capacità nei prossimi 10 anni.
Sul fronte opposto, il rapporto di Sandbag e Can Europe (disponibile in allegato) evidenzia l’impegno al totale phase-out al 2022 della Francia (al momento 3 GW) e al 2025 di Italia (8,1 GW) e Irlanda (0,9 GW). Per l’uscita di scena del carbone in Olanda (4,8 GW) e Finlandia (2 GW) bisognerà attendere il 2029, mentre al 2030 chiuderanno le centrali di Portogallo (1,9 GW) e Danimarca (2,6 GW).
La volontà di arrivare al phase-out entro il 2030 è stata dichiarata anche da Regno Unito (che oggi ha in funzione 11,6 GW), Austria (0,6 GW) e Svezia (0,1 GW), ma nei rispettivi Pniec non compare un’indicazione temporale precisa. Stesso discorso per Spagna (9,4 GW), Ungheria (1 GW) e Croazia (0,3 GW), che a fine periodo non arriveranno tuttavia al totale azzeramento mantenendo, rispettivamente, 1,2, 1 e 0,2 GW.
Non dispongono di centrali a carbone Belgio, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Malta.