BARI - Fare cinema nel rispetto dell'ambiente. Con questo obiettivo è nato 'Edison Green Movie', la prima linea guida per la sostenibilità ambientale del cinema in Europa: una vera e propria "cassetta degli attrezzi" in grado di indicare le soluzioni migliori per ridurre gli impatti ambientali ma anche economici di una produzione cinematografica. Si tratta di un protocollo in cui vengono indicate le soluzioni migliori per ottimizzare i consumi energetici e di materiali o l'uso dei mezzi di trasporto, contribuendo così non solo a ridurre l'impatto ambientale ma anche a rendere più efficiente l'organizzazione generale con concreti risparmi economici.
'Edison Green Movie' è nato nel 2011 nella convinzione che il cinema sia lo strumento ideale per diffondere i valori della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente a partire proprio dalle scelte di produzione, i pasti consumati con stoviglie in plastica, tonnellate di rifiuti, la produzione di scenografie con materiali non riutilizzabili, l'acquisto di mobili e oggetti, l'illuminazione di set e uffici. Una produzione cinematografica italiana di circa due mesi di riprese produce in media più di 19 tonnellate di Co2. Se quindi tutte le produzioni seguissero le indicazioni di questo protocollo (in Italia si stimano 5.880 giorni di riprese ogni anno) si realizzerebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di Co2, equivalenti a quelle relative all'illuminazione pubblica annuale di un comune di oltre 10mila abitanti o a 1.120 voli andata e ritorno Roma-Dakar. 'Edison Green Movie' si rivolge al mondo delle produzioni cinematografiche coinvolgendo amministratori locali, imprenditori, albergatori e organizzazioni come le film commission, individuando i consumi su cui è possibile intervenire per ridurre al minimo l'impatto ambientale di cose e persone.
Al protocollo 'Edison Green Movie' hanno già aderito Paolo Virzì con il suo "Il capitale umano" del 2013 e "Il ricco, il povero e il maggiordomo" di Aldo, Giovanni e Giacomo, fino a "Torneranno i prati" di Ermanno Olmi, che proprio alla Edison ha mosso i primi passi dietro una telecamera, realizzando alla fine degli anni Cinquanta più di 40 documentari sul lavoro e i cambiamenti sociali. Ma l'impegno di Edison per la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale non finisce qui. Nel 2008 la società ha lanciato il progetto 'Edison Green Music' e poi 'Ecogeneration', la prima esperienza educativa nata in collaborazione con Legambiente rivolta ai più piccoli.