TRENTO - Mettere a punto una nuova generazione di mangimi per i pesci da allevamento in Italia, sostituendo le convenzionali farine o oli ittici da nuovi alimenti zootecnici sottoutilizzati quali le farine ottenute da insetti, dai residui di macello avicolo, da crostacei e da microalghe. Il tentativo è di salvare molte specie ittiche nell'Oceano a rischio di estinzione, obiettivo del progetto Sushin (SUstainable fiSH feed INnovative ingredients) che coinvolge università e centri di ricerca italiani, tra cui la Fondazione Edmud Mach di San Michele all'Adige, in Trentino. Si cerca di rispondere, viene spiegato, alla forte necessità, come stabilito nel 2014 dalla Fao, di ridurre l'utilizzo dei convenzionali ingredienti marini e vegetali comunemente utilizzati nei mangimi per l'acquacoltura, ma sempre meno disponibili a causa dell'elevata richiesta e con costi in continuo aumento. Il progetto è finanziato dal bando Ager 2015-1017 (Fondazioni in rete per la ricerca agroalimentare, settore acquacoltura).