Ryder Cup 2022, nasce il progetto "50 Ryder Compact BioGolf" che vuole contribuire alla promozione del golf attraverso la realizzazione di piccoli impianti, a basso costo, da sviluppare in zone urbane di facile accessibilità. Tra gli obiettivi dell'iniziativa anche il recupero di aree degradate inserite nei contesti urbani, come discariche e aree dismesse, per renderle usufruibili dalla collettività creando nuovi impianti, luoghi di aggregazione e socializzazione. Ecosostenibilità e contenimento dei costi sono le chiavi di volta dell'iniziativa.
Il progetto, presentato al Senato alla presenza - tra gli altri - del senatore Giuseppe Marinello, presidente della commissione territorio e ambiente e Gian Paolo Montali, dg del progetto Ryder Cup 2022, deriva da un'idea della Federazione Italiana Golf ed è destinata alla realizzazione di circa 50 strutture golfistiche multifunzionali ad impatto ambientale basso o nullo in aree urbane fortemente degradate. Il piano ha la collaborazione dell'Istituto per il Credito Sportivo, Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (GEO). L'Istituto per il Credito Sportivo è a disposizione dei promotori interessati alla costruzione di campi Biogolf per la realizzazione di un Business Plan di avviamento e di regime ed un finanziamento ad hoc.
"Il progetto 50 Ryder Compact BioGolf sarà uno dei punti fermi del nostro cammino verso la Ryder Cup 2022 - ha spiegato Montali - Nasce tra la collaborazione della FIG ed altri enti e punta alla promozione del golf attraverso la creazione di nuove strutture in zone urbane per avvicinare i cittadini. I campi BioGolf si svilupperanno all’interno di aree degradate che sembravano ormai perse e verranno invece recuperate. Gli esempi, su tutti, sono quelli riguardanti il Golf Club Livorno e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata). Puntiamo sulla valorizzazione del territorio e dell’ambiente. Ma anche sul fenomeno dell’inclusione sociale. Per un progetto che mira non solo a difendere ma ad aumentare i posti di lavoro”.
I primi casi di studio in Italia del "50 Ryder Compact BioGolf" sono il Golf Club Livorno e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata).
A Livorno è stata bonificata un'area di 10 ettari, per anni usata come discarica e ritrovo di spacciatori, distante solo 50 metri dal mare, creando così un elemento importante di riqualificazione per il territorio, ma anche una preziosa opportunità occupazionale. In linea con i principi di ecosostenibilità e difesa dell'ambiente, il Golf Club Livorno ha adottato per la prima volta nel Paese la filosofia del campo da golf al 100% biologico ed interamente realizzato in macroterma, green compresi, raggiungendo così un risparmio idrico del 40% rispetto ai tradizionali campi da golf. La posizione particolarmente vantaggiosa e strategica del campo ha permesso di avvicinare al golf nuovi utenti con 181 tesseramenti in tre anni.
Il Torrenova Golf Club è stato creato all'interno di un'ex area agricola dismessa di circa 10 ettari. La struttura, in fase di completamento, è inserita in un comparto a vocazione turistica. Dispone di un campo pratica ed è in costruzione un percorso a 9 buche. Particolare attenzione verrà riservata ai giocatori diversamente abili con lezioni ad hoc e l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture accessorie quali spogliatoio, campo pratica, ristorante. Sono coinvolte anche le Università.
La Federgolf ha aperto un canale di collaborazione con i Dipartimenti di Scienza Agraria delle Università di Pisa, Padova, Bologna e Torino per portare avanti ricerche scientifiche in chiave golfistica, rafforzando così il legame indissolubile tra golf e ambiente.