"In Europa, secondo gli ultimi dati diffusi dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente, si stima un consumo annuo di 100 miliardi di sacchetti, e una parte di questi finiscono in mare e sulle coste". Lo ricorda Legambiente facendo presente che "in questi anni l'Italia si è dimostrata un esempio virtuoso in Europa per la riduzione dell'uso delle buste di plastica ed è stato il primo Paese europeo ad approvare, nel 2011, la legge contro gli shopper non compostabili".
Ad oggi, spiega Legambiente, "anche se la misura non è del tutto rispettata, c'è stata una riduzione nell'uso di sacchetti del 55%. Se fosse esteso a tutti i Paesi del Mediterraneo e non solo, i risultati sarebbero molto più rilevanti. Su scala mediterranea, la messa al bando degli shopper non compostabili è attiva in Italia, Francia e Marocco. Altri Paesi hanno introdotto delle tasse fisse (Croazia, Malta, Israele e alcune zone della Spagna, della Grecia e della Turchia). La Tunisia ha messo al bando le buste di plastica non biodegradabili nelle grandi catene di supermercati e Cipro metterà in atto la normativa europea a partire dal 2018".
L'auspicio di Legambiente è che "l'Italia continui a seguire, con impegni e azioni concrete, la strada tracciata in questi anni e la strategia messa a punto, basata sulla corretta gestione dei rifiuti da parte dei Comuni, l'economia circolare promossa dalle imprese e il contrasto al marine litter, grazie anche alle ultime novità arrivate dalla Legge Bilancio, e infine su una maggiore tutela e salvaguardia dell'ambiente marino e della biodiversità".