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Italia in 10 selfie, i primati della competitività nel mondo

Realacci, mobilitare le migliori risorse per le sfide del futuro

Redazione ANSA

"Per affrontare le sfide che abbiamo davanti, a partire dagli 'Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu', bisogna mobilitare le migliori energie, i nostri talenti". Così il presidente di Symbola, Ermete Realacci, nelle premessa di "L'Italia in 10 selfie 2018" della Fondazione Symbola. Le dieci istantanee, spiega Realacci, "mettono in luce i primati della nostra competitività sui mercati mondiali, indicando i driver della qualità (ambiente, design, cultura) e osservando le performance eccellenti dei singoli settori del made in Italy (agroalimentare, legno arredo, meccanica, moda, ma anche settori di punta come il farmaceutico). È questa l'Italia che Symbola legge e racconta nei suoi lavori e, a fine anno, distilla in questi selfie".

Un Paese, osserva Realacci, "fatto di tante imprese, comunità, persone, associazioni, istituzioni, accomunate dall'ambizione e dalla sfida della qualità. Che sposa tradizioni antiche e nuove tecnologie, ricerca, digitale e artigianato, che tiene insieme cultura, green economy, competitività. E' l'Italia che fa l'Italia. Che guarda a un nuovo modello di economia più a misura d'uomo, che assomiglia a quello tratteggiato da Papa Francesco nella Laudato Si'".

Ecco in sintesi le dieci istantanee:

SELFIE 1: Italia seconda al mondo per competitività dei settori produttivi.Il nostro Paese è secondo dopo la Germania, tra i principali attori del commercio internazionale. Siamo primi, secondi o terzi per le esportazioni in 8 macro settori su un totale di 14. In particolare siamo primi al mondo per abbigliamento e prodotti in pelle e cuoio, secondi per la meccanica i mezzi di trasporto e il tessile. Il ruolo di punta del nostro Paese nell’industria globale è confermato dal nostro essere quinti al mondo per bilancia manifatturiera con 99,1 mld di dollari

SELFIE 2: Italia leader in Europa per uso efficiente di risorse nei processi produttivi. Il sistema produttivo italiano si conferma tra i più innovativi in campo ambientale grazie all’utilizzo più efficiente di energia e materia. A parità di prodotto le imprese made in Italy consumano meno energia: con 13,7 tonnellate equivalenti di petrolio per milione di euro prodotto, tra i Big5 Ue solo le imprese della Gran Bretagna (che ha però un’economia più legata alla finanza) fanno meglio (8,3 TEP). Mentre siamo più efficienti di francesi (14,4 TEP), spagnoli (15 TEP) e tedeschi (17,1 TEP), facendo molto meglio della media comunitaria (16,6). Riguardo all’impiego di materia prima per unità di prodotto, la penisola si posiziona seconda ancora una volta dietro al Regno Unito (223,4 tonnellate per milione di euro di output), con un utilizzo di 256,3 tonnellate di materia per milione di euro, valore di gran lunga inferiore a quello di Francia (340), Spagna (356,7) e Germania (423,6). Il dato italiano è quasi dimezzato rispetto al 2008 (493,4).

SELFIE 3: sostenibilità, in Italia 3 milioni di green jobs, il 13,1% degli occupati. Alla green economy si devono in Italia già 2milioni 964mila green jobs (ultimo dato disponibile, anno 2016), ossia occupati che applicano competenze “verdi”: il 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale. Nel 2017 sono state previste quasi 320mila nuove assunzioni di green jobs. Nelle aree aziendali della progettazione e della ricerca e sviluppo è green quasi il 60% delle figure professionali: conferma del fatto che l’innovazione costituisce un tratto fondamentale della green economy.

SELFIE 4: il design dà forza al made in Italy. Il design rappresenta in Italia un settore strategico. Tra le grandi economie europee l’Italia è seconda, dietro il Regno Unito (0,17%), per incidenza del fatturato del design sul totale dell’economia: 0,15%, quasi il doppio della media dell’Unione europea (0,09%), molto più della Germania (0,06%) e di Francia e Spagna (0,05%). Inoltre l’Italia, con quasi 10.000 progetti, si conferma seconda potenza dell’Unione europea per numero di disegni registrati.

SELFIE 5: cultura, bellezza e creatività valgono il 16,7% del pil. Alla filiera della cultura l’Italia deve 89,9 miliardi di €, il 6 % della ricchezza prodotta nel Paese nel 2016. Questi quasi 90 miliardi ne mettono in moto altri 160 nel resto dell’economia: 1,78 € per ogni euro prodotto dalla cultura. Si arriva così a 250 mld prodotti dall’intera filiera culturale (il 16,7% del Pil), col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Cultura e creatività danno inoltre lavoro al 6,1% del totale degli occupati in Italia, 1,5 mln di persone.

SELFIE 6: nell'agroalimentare siamo primi in sostenibilità. L’agricoltura made in Italy è prima tra i grandi paesi europei per riduzione delle emissioni climalteranti: con 678 tonnellate di CO2 equivalente per milione di euro prodotto facciamo molto meglio di Spagna (912), Francia (1.060), Germania (1.355), Gran Bretagna (1.412) e della media Ue28 (1.073). Siamo efficienti anche nell’uso di energia, terzi tra i big Ue con 46 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro prodotto, dopo Gran Bretagna e Spagna.

SELFIE 7: in farmaceutica siamo primi tra i grandi paesi europei per crescita dell'export. Nel periodo 2010 - 2016, quindi durante la crisi, l’industria del farmaco in Italia ha visto una crescita dell’export del 52%, più della media dell’Ue a 28 (+32%) e più degli altri big europei (Germania +40%, Spagna e Gran Bretagna +17%, Francia +8%)

SELFIE 8: nel legno arredo siamo primi esportatori europei verso mercati extra-Ue. Con il 30% del totale esportato dall’Ue nel resto del mondo, l’Italia è la prima nazione esportatrice europea del settore legno arredo, seguita da Germania (20%), Polonia (8%), Svezia, Francia, Danimarca e Spagna (5%) e Regno Unito (4%). Grazie anche alle scelte ambientali delle imprese. Ad esempio siamo leader europei nell’impiego di legno riciclato nella produzione di pannelli truciolari, con una quota del 90% di materia da riciclo.

SELFIE 9: nei macchinari siamo quarti al mondo per surplus commerciale. Con 57,7 mld di dollari di surplus, l’industria italiana del machinery si conferma nel gruppo di testa della graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta dai competitor tedeschi (104,2 mld), cinesi (83,6 mld) e giapponesi (70 mld).

SELFIE 10: nella moda l'Italia è seconda al mondo per quote di mercato. Nell’industria della moda l’Italia, grazie anche alle scelte ambientali delle imprese, ha reagito meglio degli altri Paesi Europei alla crisi degli anni recenti, rafforzando la sua posizione di leadership internazionale. Siamo infatti il secondo paese al mondo per quote di mercato (6,6%), dopo la Cina (40,4%) e davanti a India (4,7%), Germania (4,7%), Hong Kong (3,9%).

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