L’industria conciaria europea cambia “pelle” e diventa sempre più green. Grazie al progetto Ue ‘Lifetan’ (Eco-friendly tanning cycle) coordinato dall’Enea e finanziato da Bruxelles con oltre 500 mila euro, sono stati messi a punto cinque prodotti ecosostenibili, a base di scarti di origine naturale, che permetteranno di abbattere il carico inquinante della lavorazione del pellame senza alterare la qualità della produzione. Lo fa sapere l'Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) spiegando che i partner industriali di Italia e Spagna hanno già realizzato i primi campioni di borse e scarpe di pelle trattata con le innovative formulazioni.
"Non a caso - osserva l'Enea - questi sono anche i due paesi dove è concentrato il 70% dell'industria conciaria europea, caratterizzata da piccole e medie imprese alla continua ricerca di innovazione per competere sul mercato globale". La rivoluzione green consente quindi di sostituire prodotti chimici e derivati del petrolio con sostanze naturali da scarti animali (pollina) e rifiuti agro-industriali in alcune fasi di lavorazione del pellame (macerazione, sgrassaggio, tintura, ingrasso e concia) e di risparmiare fino al 20% di acqua nelle lavorazioni. Il progetto partito nel 2016 prevedeva che in due anni l'Enea lavorasse insieme ai quattro partner del programma scientifico (due centri di ricerca, il CNR-ICCOM di Pisa e lo spagnolo INESCOP, e due concerie, l’italiana NEWPORT e l’iberica TRADELDA SL) per arrivare a una produzione ecosostenibile ed economicamente conveniente per le aziende del settore.