I consumatori italiani quando comprano un prodotto o un servizio tengono conto anche del potenziale impatto sul clima, e sono tanti, il 79%, più della media europea del 67%; ma la maggioranza degli italiani (64%) non si sente sostenuta dalle imprese quanto ad impegno (la media degli europei è del 54%). Lo rivela il quinto pacchetto di risultati dell'indagine della Banca europea per gli investimenti (Bei), in collaborazione con YouGov (società internazionale di analisi dell'opinione pubblica), con un sondaggio che analizza come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici nell'Unione europea, negli Stati Uniti e in Cina.
Nel 2018 la Bei ha messo a disposizione 7,3 miliardi di euro per progetti in Italia, di cui quasi 1,7 miliardi a sostegno dell'azione per il clima.
Riguardo alle possibili soluzioni per incentivare le imprese a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra, il 48% degli italiani privilegia le misure di regolamentazione a livello nazionale rispetto al 52% della media europea. In particolare, per il 27% degli italiani le misure più efficaci sono regolamenti e sanzioni, mentre il 21% confida nel fatto che incentivi fiscali sotto forma di sovvenzioni e sgravi possano promuovere modelli aziendali più ecologici.
C'è un divario generazionale per quanto riguarda l'approccio all'acquisto: per il 32% degli italiani over 55 è molto importante l'impatto climatico di un prodotto o servizio, contro il 28% della fascia d'età 35-55 e il 21% della generazione più giovane, tra i 18 e i 34 anni. Per fare un esempio, sui tre principali ostacoli che si frappongono a un maggiore utilizzo di energia pulita, gli italiani hanno risposto che non sempre è possibile (44%), è troppo costoso (16%) o non sanno (24%).
Se in Europa il 67% dei consumatori è più sensibile verso acquisti che abbiano impatti bassi sui cambiamenti climatici, negli Stati Uniti e in Cina questo è un fattore "abbastanza importante" o "molto importante" per il 57% dei cittadini.
Quanto alla percezione del sostegno offerto dalle imprese in termini di azioni a favore del clima se in Europa il 54% non si sente sostenuto dal settore, negli Usa e in Cina le percentuali scendono rispettivamente al 45% e al 12%.