Economia circolare e decarbonizzata, fiscalità 'verde' (differenziando l'Iva, introducendo una carbon tax ed eliminando i sussidi alle fonti fossili), accelerare la transizione energetica e le politiche di adattamento, rilanciare la cooperazione internazionale mettendo al centro il Mediterraneo e l'Africa in un progetto comune oltre gli interessi dei singoli Stati e delle imprese.
Questi i capisaldi, che percorrono le idee e le proposte di Legambiente in vista delle prossime elezioni europee, contenuti nel rapporto 'Un green new deal per l'Europa. Idee e sfide per rilanciare il progetto europeo'. Il cuore del rapporto - che fa il punto su "scelte indispensabili che l'Ue deve prendere" per rispondere ad alcune questioni (lavoro, migrazioni e disuguaglianze) - racconta di come "per uscire dalla crisi climatica, economica e sociale, e arrestare la marea dell'euroscetticismo, della paura e del populismo, l'Europa ha una sola scelta: puntare su un nuovo green deal che metta davvero al centro l'ambiente e il tema dei mutamenti climatici, accelerando il cambiamento in questa direzione".
"L'Europa - osserva Valotti - deve avere il coraggio di prendere decisioni più incisive in questa direzione e al contempo rilanciare sul piano dei diritti e sulle politiche di integrazione, per smetterla di rincorrere chi punta su muri e respingimenti". Secondo il rapporto "non è un problema di risorse ma di scelte; l'Europa deve scegliere di eliminare i sussidi alle fonti fossili (circa 200 miliardi di euro l'anno) e di cancellare i privilegi fiscali di cui godono le multinazionali, e i diversi Paesi possono integrare risorse proprie a quelle previste dal prossimo quadro pluriennale (fino a 480 miliardi di euro per il periodo dal 2021 al 2027 se si destina il 40% all'azione climatica) che rendono disponibili un pacchetto di investimenti pubblici sufficiente per iniziare a dare gambe ad un vero green new deal".
"È da qui che l'Europa deve ripartire se vuole animare un nuovo sogno europeo - conclude Legambiente - coinvolgere sempre più i cittadini, e costruire una casa comune sempre più inclusiva, sostenibile, green e competitiva contrastando così le crescenti diseguaglianze tra le quali quella economica".