A 5 anni dall'emissione della prima obbligazione "verde" nel nostro Paese, il Gruppo Hera lancia il suo secondo green bond. L'annuncio è arrivato al termine di un roadshow nelle principali piazze finanziarie europee, per illustrare a investitori e analisti la struttura dell'operazione e la destinazione delle risorse: investimenti in progetti di sostenibilità nei settori dell'ambiente, acqua ed energia. Considerando anche il lancio, lo scorso anno, della prima linea di credito revolving Esg-linked in Italia, Hera prosegue così "l'attività di individuazione e uso di strumenti innovativi, che sappiano ben valorizzare l'impegno e i risultati sin qui conseguiti dalla società su questo fronte e le sue politiche di investimento per il futuro", fa sapere la multiutility.
Il secondo green bond di Hera ammonta a 500 milioni di euro, rimborsabili in 8 anni a una cedola dello 0,875% e un rendimento pari a 1,084%. La data di regolamento della nuova emissione è prevista per il prossimo 5 luglio. "La forte domanda, pari a sette volte l'offerta, e la qualità degli ordini ricevuti hanno quindi permesso di fissare il prezzo a livelli eccellenti. L'operazione - spiega Hera - ha visto una significativa partecipazione di investitori internazionali".
Gli strumenti finanziari green o Esg "sono una leva fondamentale per dare sostegno all'impegno del Gruppo Hera nel conseguire un modello di business sempre più rigenerativo e resiliente - ha detto l'ad Stefano Venier -, in grado di traguardare gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030 e dare risposta alle tante sfide con cui ci stiamo confrontando, a cominciare dai cambiamenti climatici, che necessitano di soluzioni innovative e investimenti di lungo periodo".
I fondi raccolti saranno usati per finanziare o rifinanziare numerosi progetti, già effettuati o previsti nel Piano industriale al 2022, che perseguono uno o più degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, articolati in 3 ambiti:
1.efficienza energetica (in coerenza con gli SDGs 7 e 13): dall’installazione di contatori intelligenti allo sviluppo di reti di teleriscaldamento fino a progetti nel campo dell’illuminazione pubblica.
2.economia circolare e gestione sostenibile dei rifiuti (che risponde all’SDG 12) con progetti innovativi nei sistemi di raccolta dei rifiuti, l’estensione di sistemi di tariffazione puntuale, la realizzazione di impianti e strutture per il riciclo, il recupero e il riuso dei materiali, di impianti per il trattamento biologico/chimico dei rifiuti e di impianti per la trasformazione dei rifiuti in energia, simili a quello per la produzione di biometano di Sant’Agata Bolognese (BO).
3.infrastrutture idriche (allineato agli SDGs 6 e 14): progetti di gestione delle acque reflue, infrastrutture fognarie e idriche per la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici.