CERNOBBIO - Sul fronte energetico "gli incentivi al biometano dovrebbero prevedere bonus oppure dei meccanismi in grado di premiare l'origine agro-zootecnica della materia prima e tener conto delle differenze in termini di costi di gestione rispetto all'impiego di rifiuti". E' quanto chiede Coldiretti dal Forum internazionale all'agricoltura, oggi e domani a Cernobbio. Per Coldiretti "anche l'applicazione delle tecnologie in grado di facilitare il trasporto del biocarburante dal luogo di produzione al luogo di distribuzione (liquefazione), da parte delle imprese agro-zootecniche che operano distanti dalla rete o dagli impianti di distribuzione, dovrebbe essere opportunamente oggetto di sostegno".
"Sfruttando gli scarti nei campi e negli allevamenti - sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - i mini impianti per il biometano possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia. E' dunque necessario passare da un sistema che produce rifiuti e inquinamento verso un nuovo modello economico circolare". E secondo quanto emerge dalla prima indagine Coldiretti/Ixè su "La svolta green degli italiani" nel 2019 per migliorare la situazione ambientale il 59% degli italiani ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Tra le produzioni energetiche sulle quali dovrebbe puntare il nostro Paese 7 italiani su 10 (71%) si schierano per quella solare, 1/3 (32%) punterebbe sull'idroelettrico e un altro 10% sulle biomasse. Mentre il 61% si dice molto o abbastanza favorevole a sovvenzionare le rinnovabili: dal fotovoltaico al biogas.