In Italia la green economy arranca. Le emissioni di gas serra non calano da 5 anni, i consumi di energia sono tornati a crescere, l'aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni, l'ecoinnovazione non decolla, il parco auto italiano resta il più "denso" d'Europa (644 auto ogni 1.000 abitanti), le emissioni delle nuove auto aumentano dal 2018 e peggiora il tasso di circolarità. E' questa la fotografia dell'economia per l'ambiente in Italia scattata dal rapporto annuale degli Stati Generali della Green Economy, che si tengono da oggi a Rimini nell'ambito di Ecomondo, la fiera italiana dell'economia verde.
Le emissioni di gas serra dal 2014 sono tornate a crescere. Nel 2017 le emissioni si sono attestate a 428 MtCO2eq (milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica), un valore di poco superiore a quello registrato nel 2014. Nel 2018 le emissioni non accennano a diminuire, attestandosi intorno alle 426 MtCO2eq, e anche i dati del primo semestre del 2019 indicano un aumento. Responsabile è il settore dei trasporti. Tra il 2014 e il 2017 il consumo lordo di energia è tornato a crescere, da 166 a oltre 170Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e nel 2018 è cresciuto più del Pil. A fronte di un +0,9% di Pil, è aumentato del 2%. Nel 2018 anche i consumi finali hanno registrato un aumento dell'1,5%; trainanti sono stati i trasporti, con un aumento del 3,2% dei consumi finali, il tasso di crescita più alto degli ultimi vent'anni. La quota di rinnovabili è cresciuta di un solo punto percentuale in 5 anni, ma l'Italia resta sempre prima fra i grandi Paesi europei per fonti rinnovabili. Con circa 22 Mtep, hanno soddisfatto il 18,3% del fabbisogno energetico interno, contro il 17,5% della media europea, il 17,5% della Spagna, il 16,3% della Francia, il 15,5% della Germania e il 10,2% del Regno Unito. Nei trasporti l'uso delle rinnovabili è ancora marginale, ma la produzione di biometano è triplicata nel 2018. Il tasso di circolarità è peggiorato in Italia, che si classifica al terzo posto dopo Francia e Regno Unito, anche se prima della Germania. Per il riciclo dei rifiuti, l'Italia si colloca al secondo posto, dietro alla Germania, e supera di due punti percentuali la media UE. L'Italia è al 22simo posto in Europa per spesa ambientale in ricerca e sviluppo, che è scesa del 17% tra il 2010 e il 2017. Quella pro capite è di soli 8,7 euro, molto al di sotto di quella della zona euro, 14,4 euro. L'Italia è il paese europeo col tasso più alto di auto, 644 per 1.000 abitanti nel 2018, in aumento rispetto al 2017. Nei primi otto mesi del 2019, le emissioni medie specifiche delle nuove auto immatricolate sono aumentate a quasi 120 gCO2/km, il 5,5% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La penetrazione di auto elettriche è scarsa: meno di 10.000 auto vendute (68.000 in Germania), per le e-bike è il quinto mercato europeo. La maggior parte dei bus pubblici è molto anziana ed è alimentata ancora a diesel.