Misurare i materiali di origine biologica usati per la produzione di biocarburanti e bioplastiche usando radiazione infrarossa. È questo il risultato di uno studio, pubblicato su Advanced Photonics Research, condotto da ricercatori dell'Istituto nazionale di ottica del Cnr e del Lens di Firenze, in collaborazione con l'Istituto di metrologia svedese, la multinazionale finlandese Neste che produce biocarburanti, ed uno spin-off del Cnr che sviluppa spettrometri laser innovativi, ppqSense Srl.
Per la prima volta, spiega una nota, è stato possibile misurare la frazione biologica contenuta in diversi carburanti ottenuti per miscelazione con combustibili fossili, utilizzando una spettroscopia laser in grado di raggiungere una precisione dell'1%, molto più economica e potenzialmente trasportabile rispetto alla spettrometria di massa con acceleratore (Ams). Spiega il direttore del Cnr-Ino Paolo De Natale: "La certificazione di biocarburanti e bioplastiche riveste un ruolo chiave nella transizione alla green economy, per mitigare gli effetti del riscaldamento globale dovuti all'impiego di derivati di combustibili fossili (come il petrolio ed il carbone), con conseguente aumento del livello di un gas serra cruciale, come la CO2. Questa prima dimostrazione fornisce un nuovo strumento di misura che riteniamo sarà essenziale".
Lo studio "è il risultato di oltre un decennio di ricerca nel nostro gruppo che ha portato alla dimostrazione di una nuova generazione di spettrometri laser, denominati C14-Scar, che fanno uso di laser miniaturizzati a cascata quantica", aggiunge Saverio Bartalini del Cnr-Ino e ceo di ppqSense Srl, "abbiamo brevettato queste tecnologie con il Cnr e poi fondato uno spin-off che potesse sviluppare e commercializzare questi sistemi". Come per la datazione dei reperti archeologici, anche in questa applicazione il radiocarbonio funge da orologio naturale, consentendo di distinguere i combustibili fossili, che hanno età anche di molte decine di milioni di anni, e ne sono del tutto privi, dal materiale ancora in equilibrio con la biosfera, che invece lo contiene.