(ANSA) - MILANO, 14 GIU - "La Germania appartiene alla cerchia dei Paesi Ue contrari al nucleare. Abbiamo deciso di uscire dall'energia atomica e la maggioranza dei tedeschi ci sostiene. È una forma di energia estremamente costosa oltre che enormemente rischiosa". Così Svenja Schulze, ministra dell'Ambiente tedesca, in un'intervista a 'La Stampa' parla delle politiche ambientali in Germania.
"Lo smantellamento di una centrale nucleare costa circa 1 miliardo di euro. Per lo stoccaggio intermedio delle scorie ne servono 24. E ora dobbiamo trovare un deposito definitivo sicuro. È un processo lungo e costoso. Confrontatelo con l' energia solare ed eolica e capirete che il nucleare non è più competitivo", aggiunge. E poi sulla Francia che vorrebbe classificare l'energia nucleare come pulita e verde la ministra tedesca spiega che "noi abbiamo una posizione diversa, un'energia che carica sulle spalle delle nuove generazioni rischi e costi altissimi non può essere considerata sostenibile". La tassonomia che la Ue sta definendo su quali attività economiche possono essere considerate sostenibili e rispettose dell'ambiente e del clima "deve escludere il nucleare - osserva - ma il dibattito è ancora in pieno svolgimento. Fra le istituzioni finanziarie invece c'è maggior chiarezza: per Commerzbank e Union Invest gli investimenti nel nucleare non sono sostenibili a causa dei loro rischi e degli enormi costi di gestione".
Infine, sul dare un prezzo alla CO2 secondo la ministra tedesca "è necessario riuscire a dare un prezzo. Sono ancora troppo pochi i Paesi fuori dall'Ue con un sistema di scambio di emissioni, che noi europei abbiamo introdotto nel 2005. Per questo in Europa stiamo discutendo di una Carbon border tax che potrebbe scattare quando certi prodotti sono importati nell'Ue".
(ANSA).