Nel territorio di Acerra il traffico e il riscaldamento sono le cause di maggiore inquinamento dell'aria mentre il contributo del termovalorizzatore è "trascurabile", perché produce emissioni "ampiamente al di sotto dei limiti di legge". A questa conclusione giunge uno studio condotto dall'Istituto sistemi agricoli e forestali mediterranei (Isafom) del Cnr e presentato giovedì mattina a Roma.
Il rapporto indica che "le emissioni da traffico rappresentano il fattore di maggior pressione, in particolare a sud di Acerra, nell'area metropolitana di Napoli e in corrispondenza della fitta rete stradale 'che attraversa il dominio locale'. Importanti sono pure le emissioni da riscaldamento, del porto di Napoli e di alcune industrie, mentre molto contenuto è il contributo dovuto alle emissioni del termovalorizzatore".
La ricerca descrive per la prima volta lo stato complessivo dell'aria nel territorio di Acerra e più in generale della Campania valutando, nello specifico, il contributo del termovalorizzatore ed è stato condotto in accordo con il Comune di Acerra, la Regione Campania e in adempimento a quanto richiesto in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Nell'ambito della gestione dei rifiuti "il male dei mali" non sono i termovalorizzatori, ma le discariche. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti intervenendo giovedì a Roma alla presentazione dello studio Isafom-Cnr sulla qualità dell'aria ad Acerra e in Campania.
La sindrome "Nimby" ("Non nel mio giardino, ndr) "la combatto fino in fondo", ha detto il ministro, "perché è il grande male dell'ambiente, perché ferma le politiche ambientali, anche quelle corrette come è il caso presentato questa mattina, facendo credere che il termovalorizzatore sia il male dei nostri mali, quando invece lo sono le discariche".
"Io dormo tranquillo per il termovalorizzatore, ma non dormo per i rifiuti in discarica", ha sottolineato. "Questo è il dato scandaloso: noi abbiamo ancora il 40% di tutti i nostri rifiuti che vanno ancora in discarica, con delle punte dell'80%, come in Calabria e Sicilia". "Noi dobbiamo fare più differenziata non per non fare i termovalorizzatori, ma per non andare in discarica", ha aggiunto.