ROMA - Torna l'allarme smog nelle grandi città del nord Italia. Se, grazie alle piogge delle scorse settimane si iniziava a respirare aria più pulita, col bel tempo i livelli di smog sono tornati inesorabilmente ad aumentare. La maglia nera spetta alle città piemontesi, dove secondo Legambiente si respira l'aria peggiore degli ultimi 4 anni. Capolista Torino che ha già consumato il "bonus" dei 35 sforamenti. E' infatti scattato oggi il divieto di circolazione ai veicoli euro 4 diesel, quando entreranno in vigore le nuove regole anti-smog. Solo un po' meno inquinate risultano invece Asti e Carmagnola, che da inizio 2017 hanno superato i limiti delle polveri sottili (Pm10) ben 31 volte, Alessandria 28 volte, Vercelli e Collegno 25.
La mal'aria ammorba anche le altre città del nord. Giovedì 16 febbraio, per esempio -, secondo meteo.it - a Venezia le polveri sottili avevano raggiunto un valore più che doppio rispetto alla soglia limite stabilita per la salvaguardia della salute umana (50g/m). Nel capoluogo veneto, si registrava una concentrazione di ben 111 g/m. Allarmante anche la situazione in altre città della regione, come a Treviso, in cui si sono toccati i 103 g/m e a Padova (92 g/m). Non si respira bene neanche nel capoluogo lombardo: sempre giovedì la città di Milano registrava una concentrazione di 64 g/m.
Scendendo più a sud, dati preoccupanti arrivano da Roma, dove le polveri sottili hanno superato la soglia e da ieri è scattata l'ordinanza del sindaco di Roma che impone per due giorni il blocco dei veicoli più inquinanti. Non è quindi un caso che al nostro Paese spetti un primato davvero sconfortante: ben 90mila decessi l'anno a causa dell'inquinamento atmosferico, 1500 dei quali nella sola Capitale.
Il 2016, d'altra parte, è stato un anno "nero" per l'inquinamento. Ben un capoluogo italiano su tre ha oltrepassato il limite di superamenti di Pm10 (ossia 35 giorni con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo prevista dalla legge). Un dato che emerge dal Rapporto Mal'Aria, pubblicato da Legambiente. Ma anche il 2017 si è aperto con qualità dell'aria preoccupante. Solo nei primi 25 giorni di gennaio sono ben 9 le città italiane che hanno registrato oltre 15 giorni di superamento del limite giornaliero previsto per il Pm10. Cremona con 20 giornate (il 60% di quelle consentite per tutto il 2017), Torino con 19 e Frosinone con 18 giornate, sono le tre situazioni peggiori, seguite da Treviso, Padova, Vicenza e Reggio Emilia con 15 giorni di sforamento (il 40% del totale).