Sono 76 le indagini in corso per reati ambientali, sulla base della legge 68 del 2015 che ha introdotto nel Codice penale gli ecoreati. Il delitto più contestato è l'inquinamento ambientale (47 casi). I dati emergono dal rapporto sull'applicazione della legge preparato dalla Commissione bicamerale sulle ecomafie e presentato giovedì a Roma a Palazzo San Macuto.
Su 76 indagini in corso, 26 sono a carico di ignoti. Le segnalazioni sono diffuse su tutto il territorio italiano, con una prevalenza al sud e nelle isole. Il disastro ambientale è stato contestato in almeno 5 casi, a Torino, Perugia, L'Aquila, Roma e Cagliari. Una sesta contestazione a Foggia è in forse. Le indagini per morte o lesioni come conseguenza di inquinamento ambientale sono state 2, 6 quelle per delitti colposi contro l'ambiente, 3 per traffico di materiale radioattivo, 6 per impedimento di controllo, 3 per omessa bonifica.
Secondo la Commissione, la nuova legge ha "prodotto effetti di prevenzione generale, a fronte della previsione di sanzioni più gravi". Nell'applicare la nuova norma sono però emerse due criticità: la carenza di "personale di polizia giudiziaria specializzato" e la necessità di "nuovi o maggiori oneri finanziari" per affrontare queste nuove competenze.
La legge sugli ecoreati era stata approvata con una maggioranza dei due terzi del parlamento, compresi i Cinquestelle. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) ha lodato come un esempio positivo il monitoraggio fatto dalla Commissione: "In Italia si fanno troppe leggi e non si controlla che fine fanno - ha detto -. Dobbiamo entrare sempre di più in un'ottica in cui le leggi devono essere poche e il parlamento, dopo che le ha approvate, verifica se stanno funzionando".
La necessità di aumentare le risorse degli uffici giudiziari per perseguire i nuovi reati contro l'ambiente è stata ribadita anche dal procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone.
Il presidente della Commissione Ecomafie, Alessandro Bratti (Pd), ha commentato che "la legge sta lavorando bene. Ci sono delitti come quelli di inquinamento ambientale che cominciano ad essere segnalati. Serve però un lavoro di formazione e collaborazione fra i vari enti e polizie". Per Bratti "la legge sugli ecoreati, insieme con la riforma delle agenzie ambientali, la legge sulla green economy e l'unione fra forestali e carabinieri, dà a questo paese una architettura istituzionale in tema ambientale fra le più avanzate d'Europa".