ROMA - L'Italia spicca in Europa per il suo parco circolante obsoleto e inquinante: se si cambiassero 2 milioni di vecchie auto all'anno, entro il 2030 potremmo contare su un taglio di emissioni di CO2 del 37%. Parola del presidente dell'Unione Petrolifera Claudio Spinaci che ha parlato nel corso dell'assemblea annuale incentrata sulla transizione verso uno scenario 'low carbon'.
Per garantire la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il miglioramento della qualità dell'aria è "fondamentale il ricambio del parco auto, sia pubblico che privato, considerando che il nostro è uno dei più vetusti in ambito europeo (11 anni contro gli 8 della media Ue)" ha detto Spinaci.
"Oggi - ha aggiunto - circa 17 milioni di veicoli in circolazione su un totale di 37 milioni, cioè oltre il 45%, sono ante euro 4 ovvero di prima del 2005". Con un progressivo ricambio di 2 milioni di auto circa all'anno, "per il trasporto leggero al 2030 sarà possibile ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 del 37% rispetto al 2005" più del 33% richiesto dall'Ue, ha spiegato.