Camini, stufe a legna e stufe a pellet vengono spesso presentati come sistemi di riscaldamento "ecologici". In realtà, sono molto più inquinanti delle caldaie a metano o gpl e perfino di quelle a gasolio. Lo rivela uno studio di Innovhub-Stazioni Sperimentali per l'Industria, l'azienda di ricerca e consulenza della Camera di Commercio di Milano.
Le differenze con gli altri combustibili si riscontrano soprattutto sulle emissioni di particolato o polveri sottili (PM), l'inquinante di maggior rilievo. Gli apparecchi a gas naturale e GPL registrano valori pressoché nulli di emissioni di particolato rispetto al pellet. Lo stesso vale per le emissioni di Benzo(a)pirene, altra sostanza particolarmente inquinante.
Sono state oggetto di prova 2 stufe a pellet, una di gamma medio-alta, fra le più vendute in Italia, l'altra di tipo economico, venduta nella grande distribuzione. Entrambe le stufe sono state testate sia con pellet di classe A1 (la qualità più elevata sul mercato) sia con pellet di classe A2 (la tipologia di minor qualità).
Il gas naturale e il GPL fanno registrare un fattore di emissione di Particolato inferiore ai 0,04 g/GJ (grammi per gigajoule), il gasolio di 0,1 g/GJ, la legna di 254 g/GJ, il pellet di qualità A1 impiegato su stufa di alta gamma 23,9 g/GJ, lo stesso pellet in stufa a bassa gamma 44,1 g/GJ, il pellet di qualità A2 in stufa ad alta gamma 83,8 g/GJ e in stufa a bassa gamma 82,9 g/GJ.
In più, le piccole caldaie a combustibili gassosi presentano emissioni di Monossido di Carbonio (CO) da 3 a 6 volte inferiori al pellet e 100 volte inferiori alla legna.
Nel caso degli Ossidi di azoto (NOx), i valori relativi al pellet sono circa 3 volte quelli rilevati per i combustibili gassosi e per il gasolio da riscaldamento.
I valori degli Ossidi di zolfo (SOx) ricavati per i combustibili gassosi risultano da 3 a 40 volte inferiori rispetto al pellet e da 10 a 30 volte inferiori rispetto alla legna.
Per quanto riguarda gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), con specifica attenzione al Benzo(a)pirene, i valori più alti sono stati rilevati di gran lunga sulla legna (68,7 g/MJ, microgrammi per megajoule) e, tra gli altri combustibili, sul pellet (0,22 g/MJ, quello di qualità A1 su stufa ad alta gamma), mentre la concentrazione degli stessi nei fumi delle caldaie a gas naturale e GPL è risultata non rilevabile (inferiore a 0,08 g/MJ).