Estensione della nozione di danno ambientale (ora circoscritto alle specie, agli habitat naturali protetti, alle acque e al terreno) anche all'inquinamento atmosferico; considerazione, all'interno del concetto di danno ambientale, dei nuovi e sempre maggiori fattori inquinanti causati da attività industriali e di come questi influiscono sull'organismo umano; obbligatorietà degli strumenti di garanzia finanziaria, come le assicurazioni a carico degli operatori: sono tra i principali punti di una relazione per implementare e rafforzare l'efficacia della direttiva europea sulla responsabilità ambientale, approvata dalla plenaria del Parlamento europeo con 502 voti a favore.
Un testo, spiega la relatrice Laura Ferrara, eurodeputata M5s, basato sul concetto del "chi inquina paga". "Un ottimo risultato di cui beneficeranno tutti i cittadini europei - afferma -, perché ora si riuscirà ad agire per fare in modo che chi violenta l'ambiente se ne assuma le responsabilità".
Il testo, tra le varie cose, chiede anche la creazione di un Fondo europeo per la protezione dell'ambiente dai danni causati dall'attività industriale, al fine di garantire la reale copertura dei costi di risanamento, l'istituzione di un registro per gli operatori che svolgono attività pericolose, un sistema di monitoraggio finanziario per assicurare che gli operatori siano solvibili, così da evitare che gli inquinatori, una volta causato il disastro, dichiarino fallimento ed evitino di risarcire il danno.