Nelle case degli italiani ci sono 11 milioni di stufe, sistemi di riscaldamento a biomasse, di cui 4,5 milioni sono obsoleti; rottamandoli si potrebbero abbattere le emissioni fino al 70%. E' la strategia presentata da Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali con circa 500 aziende della filiera legno-energia, che fa capo alla Cia - agricoltori italiani, nel far presente che oltre un terzo dell'energia rinnovabile italiana è rappresentata dall'energia termica ottenuta da biomasse solide.
Abbattere le polveri è possibile, ricorda Aiel, grazie agli incentivi di 'Conto Termico' che copre fino al 65% della spesa per sostituire gli apparecchi vecchi con stufe e caldaie domestiche dotati di moderna tecnologia, meglio se certificati dalle stelle di Aria Pulita; classificazione che ne assegna fino a un massimo di quattro con il diminuire dei livelli emissivi e con il crescere del rendimento termico. Le aziende costruttrici italiane hanno già certificato 'Aria Pulita' oltre 2000 modelli di stufe disponibili sul mercato per il consumatore finale.
La sfida sarà vinta quando i cittadini rispetteranno un semplice vademecum composto da 5 passi, ricorda l'associazione: rottamare il vecchio impianto, utilizzare combustibili certificati, svolgere la manutenzione previste sulla stufa, affidarsi solo a personale qualificato e utilizzare correttamente l'impianto come da libretto d'istruzione. A supportare la strategia di Aiel e Cia i dati relativi sul potenziale produttivo di biomassa legnosa. Negli ultimi 50 anni la superficie boscata in Italia è quasi raddoppiata portandosi sugli odierni 11,8 milioni di ettari, pari al 39% dell'intera superficie nazionale.