Un consiglio comunale inglese ha deciso di offrire un'alternativa ecologica alla cremazione: la liquefazione. Gli amministratori del distretto metropolitano di Sandwell, non lontano dai Birmingham, hanno approvato l'installazione di un macchinario apposito, ma ora si trovano davanti a un ostacolo: la compagnia idrica locale rifiuta di consentire che i resti finiscano negli scarichi.
Il macchinario, in commercio da alcuni anni, si chiama Resomator e ha un costo di 300mila sterline. Attraverso l'idrolisi alcalina, con l'uso di sostanze chimiche, calore e pressione dissolve il corpo in 3 ore lasciando solo lo scheletro, che viene ridotto in polvere e consegnato ai familiari del defunto in un'urna. Il processo è considerato più ecologico della cremazione perché consuma meno energia e non produce emissioni.
Stando a quanto riportato dal Sunday Times, tuttavia, l'utility dell'acqua Severn Trent ha bloccato il progetto del consiglio comunale non concedendo l'autorizzazione a scaricare i resti liquidi, che ammontano a circa un litro e mezzo a defunto.
Per la compagnia, infatti, il permesso per smaltire rifiuti liquidi non include i corpi dissolti.