ROMA - I repentini aumenti dei livelli di inquinamento possono essere dannosi per il cuore: aumenta infatti il rischio di infarto. E' quanto emerge da uno studio dell'Università di Jena pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology. La ricerca è stata condotta a Jena, in Germania, una città di 100.000 abitanti che ha avuto negli ultimi anni solo pochi giorni di superamento dei limiti della concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici. Sono stati studiati 693 pazienti che vivevano entro 10 km dalla città, che hanno avuto un attacco di cuore e che hanno chiesto le cure dei medici dell'ospedale universitario tra il 2003 e il 2010. Sono state confrontate le concentrazioni di inquinanti atmosferici uno, due e tre giorni prima dei sintomi di infarto con le concentrazioni della settimana precedente e seguente. "Il rischio di infarto è più che raddoppiato dopo un aumento di 24 ore negli ossidi di azoto superiore a 20 μg/m3", spiega Florian Rakers, uno degli autori della ricerca. "Il nostro studio - conclude - suggerisce quindi che il rischio di infarto associato agli ossidi di azoto dipende dalla dinamica e dall'estensione degli aumenti e non solo dall'esposizione ad alte concentrazioni".