VERONA - Nel Veronese saranno aperti nuovi pozzi di approvvigionamento di acqua in aree non interessate dall'inquinamento da Pfas e anche nelle alte valli vicentine e sul Brenta. I fondi messi a disposizione dal Ministero dell'Ambiente ammontano a 58 milioni di euro.
Lo ha annunciato il commissario all'emergenza Pfas della Regione Veneto, Nicola Dell'Acqua, che oggi nella sede della Provincia di Verona ha incontrato, assieme al presidente Antonio Pastorello, una decina di sindaci dei Comuni veronesi che ricadono nella cosiddetta "zona rossa".
"Ho trovato alcuni progetti già approvati dagli enti gestori - ha spiegato Dell'Acqua -. In questo modo potremo avanzare più velocemente, ovviamente con la massima trasparenza e con gare comunitarie. Di certo le aree a monte dei nuovi pozzi dovranno essere vincolate da Regione e Comuni affinché non vi siano altri insediamenti industriali potenzialmente pericolosi che un giorno possano riproporre il problema che stiamo vivendo ora".
All'incontro hanno preso parte anche rappresentanti di Acque Veronesi, società consortile che gestisce le risorse idriche in 77 comuni, e del Consiglio di Bacino Veronese.
Dall'Acqua ha poi sottolineato che dopo gli interventi operati da Acque Veronesi, con i filtri aggiuntivi posati nell'acquedotto che attinge dai pozzi di Alsisano (Vicenza) "forse oggi abbiamo l'acqua più controllata in Italia e in Europa. Mi sento di dire ai sindaci e ai cittadini che può essere utilizzata in cucina in totale sicurezza".