ROMA - Le antenne elettromagnetiche sulla scuola materna ed elementare Cairoli e sul liceo Tacito, nel I Municipio, nel quartiere Prati-Trionfale, oggetto da tre anni di accanite battaglie dei genitori degli alunni che hanno chiesto al Municipio, al Comune e perfino al ministro delle Infrastrutture di spostarle, vanno definitivamente spente. A stabilirlo è il Tribunale amministrativo regionale - sezione seconda quater - che ha pronunciato in questi giorni una sentenza in base alla quale è legittimo il regolamento approvato da Roma Capitale nel maggio 2015 che individua aree interdette alla installazione degli impianti con riferimento alla distanza da siti sensibili, tra cui le scuole. Nel territorio del comune di Roma, ricorda il Tar, il limite di 100 metri dai siti sensibili (scuole, ospedali, aree gioco ecc) era anche già espressamente previsto nel Protocollo di intesa sottoscritto dai gestori e dal Comune nel luglio 2004. "Dopo tre anni di dura lotta, con la raccolta di centinaia di firme di cittadini del Municipio, la costituzione del Comitato cittadino 'Giù le antenne dalla Scuola Cairoli', dopo il ricorso al TAR a spese dei cittadini e manifestazioni pacifiche di protesta - afferma Stefano Moretti, uno dei papà promotori del Comitato - lo sforzo dei cittadini, nonostante l'inerzia della politica (sono passate tre amministrazioni comunali dall'installazione abusiva), vede i suoi frutti. Il TAR del Lazio ha ritenuto che le antenne telefoniche installate da Wind, Telecom e Vodafone a luglio 2015 sul terrazzo di un immobile privato a soli 20 metri dalla Scuola materna ed elementare Cairoli, debbono essere rimosse. Abbiamo ottenuto giustizia dal TAR, che ha anche condannato alle spese legali le compagnie telefoniche ed il Comune di Roma. Ora l'Amministrazione Capitolina ed il I Municipio non hanno più alibi, dopo un inerzia che si è protratta per troppo tempo mentre lo smog elettromagnetico la faceva da padrone. La sentenza deve essere eseguita e le antenne vanno spente e rimosse". "Siamo orgogliosi per aver contribuito con il nostro supporto legale a raggiungere questo risultato - hanno detto i legali Antonio Talladira e Loredana Alcamo che hanno rappresentato le ragioni dei genitori riuniti nel Comitato contro le antenne - la nostra battaglia è stata resa più difficile perchè avevamo tutti contro, non solo le compagnie telefoniche ma anche Roma Capitale che, ad un certo momento, in sede amministrativa ha ammesso il proprio errore ma in sede giudiziaria si è opposta al nostro ricorso al pari delle compagne telefoniche che avevano ovviamente un interesse economico. Ora ci aspettiamo che il comune si attivi immediatamente per disattivare e rimuovere le antenne perchè i bambini ricomincino il nuovo anno scolastico senza questo pericolo e che le istituzioni vigilino con maggiore cura prima di rilasciare autorizzazioni troppo frettolose".