OLBIA - In sette punti sui 29 scelti da Goletta Verde per monitorare la salute dei mari sardi, la carica batterica è eccessiva. Lo dice il report di Legambiente, impegnata nella campagna di tutela dell'ecosistema marino.
L'equipe di Goletta Verde ha presentato oggi a Olbia i risultati del monitoraggio fatto nell'isola. Complessivamente il mare sardo è promosso, ma in cinque punti di campionamento, secondo Goletta verde, "il mare è inquinato": si tratta delle foci di Alghero, nel lido urbano di San Giovanni, del fiume Silis a Platamona, Sorso, del rio Cuggiani a San Pietro a mare, Valledoria, di Santa Margherita, Pula, e del rio Foxi, Quartu Sant'Elena. Criticità anche a Pittolungu, Olbia, e nella foce del rio Mannu a Portixeddu, Fluminimaggiore. "I fiumi riversano in mare scarichi non depurati che ne compromettono la qualità, con conseguenze per l'ecosistema marino e la salute dei bagnanti", è l'analisi di Legambiente sulla campagna realizzata con Conou, Novamont e Ricrea.
"A 37 anni dall'approvazione della direttiva europea sulla depurazione riscontriamo la presenza di inquinamento da mancata depurazione o per la presenza di scarichi abusivi che minacciano la salute del mare e ne compromette la fruizione", sottolinea Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, presente a Olbia con Annalisa Colombu, presidente regionale, e Marta Battaglia, direttrice regionale. Senza controlli, "foci di fiumi e fossi arrivano a mare e mettono a rischio la salute del mare e della costa", aggiunge Colombu.
Legambiente stigmatizza anche un altro aspetto. "Nei punti monitorati non c'era la cartellonistica informativa. Cittadini e bagnanti navigano in un mare di disinformazione". Nonostante tutto, "la Sardegna è la miglior regione d'Italia in tema di ciclo dei rifiuti e del cemento, pesca di frodo e violazioni al codice della navigazione". In particolare, si registrano 0,6 infrazioni per chilometro, 1070 in tutto, con 1403 persone arrestate o denunciate e 175 sequestri effettuati.