(ANSA-AP) - ROMA, 7 AGO - Forni solari che cuociono i cibi dentro tubi di vetro riscaldati da specchi, per cucinare senza produrre fumi inquinanti e gas serra. E' la novità che vuole lanciare su vasta scala un'azienda cinese specializzata nell'energia del sole, la Himin Solar Energy Group.
Per dimostrare le potenzialità dei suoi forni, la società ha organizzato un festival gastronomico a Dezhou, la città nell'est del paese che è diventata negli anni la "Solar Valley" della Cina. Ventiquattro chef hanno cucinato per centinaia di persone con i forni solari le più tipiche ricette cinesi, dal riso al maiale al pesce.
I forni sono composti da un tubo di vetro chiuso alle estremità da due tappi di metallo, lungo 2 metri nella versione da ristorante e 1 metro in quella da picnic. Il tubo è sorretto da un treppiede, che lo tiene inclinato sopra due specchi.
Questi riscaldano il tubo riflettendo i raggi del sole, portando la temperatura interna fino a 400 gradi. In un giorno di bel tempo, i forni possono far bollire l'acqua in mezz'ora e arrostire il pesce in un quarto d'ora.
Il vantaggio di questi dispositivi è che non consumano energia e non producono fumi e Co2. Due pregi particolarmente apprezzati in un paese come la Cina, che non ha fonti fossili tranne il carbone e che soffoca letteralmente per le emissioni di questo. Circa 600 milioni di cinesi cucinano ancora con carbone, legno e biomasse, per non parlare delle centrali elettriche e del riscaldamento.
"Puntiamo a permettere a metà della popolazione mondiale di usare forni solari nel giro di 10 anni", spiega il fondatore di Himin, Huang Ming. (ANSA-AP)