ROMA - Per adeguare la produzione di veicoli industriali ai futuri target sulle emissioni è fondamentale che la Commissione europea fissi al più presto tempi e valori di riferimento, in quanto il lavoro dell'industria a livello di progettazione e sviluppo riguarda oggi i modelli che saranno sul mercato nel 2025. E' quanto hanno chiesto alle autorità dell'Unione, attraverso l'ACEA, i leader dell'industria europea dei camion durante una conferenza che si è svolta nell'ambito del Salone IAA di Hannover. ACEA - Associazione europea dei costruttori di automobili - sulla base delle proposte formulate a maggio dalla Commissione europea fissando gli obiettivi di CO2 per i veicoli pesanti con scadenze nel 2025 e nel 2030 e con un riesame intermedio nel 2022. Questa proposta è ora nelle mani del Parlamento europeo e del Consiglio, che riunisce i 28 Stati membri. "Mentre il Parlamento europeo termina il suo mandato il prossimo anno - ha detto Joachim Drees, presidente della sezioni veicoli industriali di ACEA e CEO di MAN Truck & Bus - esortiamo i deputati e i ministri a prendere rapidamente una decisione politica su una soluzione ragionevole che possa essere attuata in modo tempestivo. Altrimenti rischiamo notevoli ritardi nell'introduzione dei nuovi obiettivi di CO2, a scapito dell'ambiente e della praticabilità della legislazione".
ACEA sostiene l'approccio in due fasi proposto per questa nuova legislazione. Dato lo stato del mercato degli autocarri e della tecnologia oggi, l'industria ritiene che obiettivi di una riduzione del 7% di CO2 entro il 2025 e il 16% entro il 2030 siano ambiziosi ma realistici. L'ACEA concorda inoltre con la necessità di un riesame intermedio nel 2022. Tuttavia, sulla base di tale revisione, dovrebbe essere possibile adeguare l'obiettivo del 2030 verso l'alto o verso il basso al fine di riflettere la realtà del mercato degli autocarri in quel momento.