Metà della popolazione di orche potrebbe sparire nei prossimi 50 anni a causa dell'inquinamento da PCB, sostanze plastiche tossiche messe al bando da decenni, ma ancora molto presenti nel mare. Lo sostiene una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Science.
La ricerca ha preso in considerazione 351 esemplari di orca.
Concentrazioni di PCB superiori di 100 volte alla soglia di rischio sono state trovate negli animali che vivono intorno ai paesi più industrializzati (Gran Bretagna Stretto di Gibilterra, Giappone, Brasile, Pacifico Nord Orientale). Le popolazioni di questi paesi potrebbero sparire nei prossimi 35-50 anni.
Concentrazioni minori sono state trovate negli animali che vivono nell'Artico, più lontano da fonti di inquinamento.
Le orche sono al vertice della catena alimentare ed assorbono tutte le plastiche e le sostanze chimiche mangiate dagli animali più piccoli. Il PCB danneggia gli organi riproduttivi e l'apparato immunitario e provoca il cancro. La sostanza plastica è stata prodotta dagli anni 30 per componenti elettrici e vernici ed è stata messa al bando fra gli anni Settanta e Ottanta. L'80% del milione di tonnellate prodotte però non è stato distrutto e continua a finire in mare dalle discariche.