Il peggioramento delle condizioni meteo-marine previsto per domani potrebbe rendere più difficoltoso recuperare la sostanza inquinante riversata in mare dopo la collisione fra due navi a nord della Corsica e il combustibile potrebbe inglobare goccioline d'acqua e finire sotto la superficie del mare e coinvolgere specie animali e vegetali. E' quanto scrive l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul proprio sito web avvertendo che "questo tipo di prodotto, arrivato in prossimità dei litorali, può inglobare eventuale materiale sedimentario in sospensione e affondare, coinvolgendo le biocenosi del fondo (complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro nello stesso ambiente) e determinando un'ulteriore difficoltà di recupero".
L'Ispra spiega che "considerando che si tratta di un olio combustibile pesante, e conoscendo il comportamento in mare di questa categoria di miscela oleosa, fintanto che le condizioni meteo-marine rimangono tranquille (mare calmo e vento assente), il prodotto continuerà a galleggiare lungo una linea, secondo la direzione della corrente (che al momento procede in direzione nord-ovest) e potrà essere recuperato. Qualora, come previsto per i prossimi giorni, potrà verificarsi un peggioramento delle condizioni meteo-marine l'aumento del moto ondoso non permetterà un agevole recupero del combustibile che ingloberà goccioline di acqua (fino all'80% del volume totale) favorendone altresì lo spostamento sotto la superficie del mare, non vista dai sistemi di rilevamento in atto, e apparire solo quando in prossimità della costa". Ed è qui che può "affondare, coinvolgendo il complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro nello stesso ambiente e determinare un'ulteriore difficoltà di recupero".
L'Ispra, che ha fornito questa previsione su richiesta del Comandante Generale della Capitaneria di Porto, Ammiraglio Giovanni Pettorino, di un parere sulle possibili conseguenze ambientali dello sversamento dell'olio combustibile e la possibile evoluzione della miscela in mare, precisa che al momento dell'impatto "le condizioni meteo-marine risultavano buone ma è previsto un peggioramento tra mercoledì e giovedì". L'Ispra aggiunge che la sostanza inquinante riversata in mare, si dovrebbe attestare "intorno a 600 metri cubi di 'heavy fuel oil' (olio combustibile pesante) con densità di 0,9745 grammi per centimetro cubo, anche se le informazioni che sono state fornite dal Comando Generale della Capitaneria di porto francese parlano di un potenziale di carico complessivo tra le due imbarcazioni di carburanti di varia natura pari a 2.634 tonnellate di Fuel oil, 471 tonnellate di Diesel e 173 tonnellate di oli lubrificanti". Le imbarcazioni al momento "sono all'ancora su un fondale di 50 metri ad una distanza di circa 18 miglia nautiche dall'isola di Capraia e 20,5 miglia nautiche dall'isola di Gorgona, siti di particolare rilevanza ambientale". La chiazza di combustibile "appare di colore argenteo e uniforme. Da informazioni ricevute tramite elaborazioni satellitari di e-geos, le dimensioni della chiazza oleosa si estendono per una lunghezza di 27 chilometri circa e una larghezza di 0,3 km in direzione Sud/nord".