ROMA - "Mediamente negli ultimi 3 anni sono bruciati quasi 300 siti di stoccaggio dei rifiuti. Prima non accadeva. C'è qualcosa di strutturale. Le procure e le forze di polizia, in prima fila i carabinieri, stanno indagando". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S), rispondendo a Repubblica Tv a una domanda sul rogo del deposito rifiuti nel Milanese.
"Questa estate - ha proseguito Costa - ho chiesto al ministro dell'Interno Salvini 'vogliamo scrivere una direttiva alle prefetture perché individuino i siti sensibili dal punto di vista ambientale?'. Lui è stato d'accordo e la direttiva è stata inviata. Nelle more della costruzione della legge sulle Terre dei Fuochi, alla quale stiamo lavorando, cominciamo a declinare quali sono gli impianti a rischio".
Costa ha poi illustrato le principali novità del progetto di legge sui rifiuti che sta preparando: elenco dei siti che gestiscono materiale sensibile per l'ambiente ("questo elenco ad oggi non esiste", ha spiegato il ministro), controlli rafforzati dentro gli impianti, obbligo di fideiussione bancaria per chi vuole aprire una impianto di trattamento ("così se c'è un danno e la società magari è fallita, non paga Pantalone"), inasprimento delle pene ("alcuni reati contravvenzionali diventano delitti"), daspo ambientale ("chi inquina se ne deve andare dal territorio"), sequestro allargato dei beni dei responsabili ("come per la mafia").