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Sos smog per i riscaldamenti non alimentati a metano

Arzà (Assogasliquidi), serve incentivare le fonti sostenibili

Redazione ANSA ROMA

Torna lo spettro di picchi di smog con la riaccensione del riscaldamento. Soprattutto nei Comuni che non sono serviti dalla rete di metano, le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e l'anidride carbonica prodotte da gasolio, legna e pellet sono pronte per tornare a inquinare l'aria. In Italia sono ancora 1.300 i Comuni - in cui vivono 4 milioni di persone (inclusa l'intera Sardegna) - a cui si aggiungono frazioni e case isolate (anche di Milano e Roma) a non essere serviti dalla rete del metano e che quindi devono trovare fonti alternative. I gas Gpl (Gas di Petrolio Liquefatti) e Gnl (Gas Naturale Liquefatto "rappresentano una risposta concreta e immediatamente disponibile all'esigenza di adottare soluzioni energetiche sostenibili per il riscaldamento domestico nelle aree non metanizzate" spiega Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas e vicepresidente Assogasliquidi (l’Associazione che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti Gpl e Gnl, nonché le aziende titolari delle infrastrutture di approvvigionamento e le imprese che costruiscono attrezzatture ed impianti o forniscono servizi nel settore) e presidente Gruppo Combustione, secondo il quale occorre favorire la diffusione di queste fonti energetiche sostenibili "non solo attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui rischi dell'inquinamento, ma anche attraverso misure in grado di sostenere concretamente la sostituzione degli impianti e l'adozione di fonti sostenibili da parte dei cittadini".

Dunque un appello all'erogazione di incentivi. Il Gpl e il Gnl hanno emissioni ridotte di sostanze inquinanti, non comportano rischi di contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle falde acquifere sotterranee e non producono rifiuti dannosi. Nei Comuni non allacciati alla rete del metano, spiega il manager, "spesso sono invece utilizzate per il riscaldamento di case ed edifici pubblici fonti pericolose per la qualità dell'aria come il gasolio - solo nel 2017, secondo i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo economico nel bollettino petrolifero annuale, in Italia sono state impiegate oltre un milione di tonnellate di questo combustibile - e il pellet". Gpl e Gnl rappresentano quindi "i migliori candidati per sostenere il fabbisogno nazionale di energia nella fase di transizione verso la low carbon economy.

Dal punto di vista ambientale - aggiunge Arzà - Gpl e Gnl presentano livelli quasi pari a zero di emissioni di polveri sottili, oltre a generare emissioni limitate di SO2 (Anidride solforosa), NOX (Ossidi di azoto) e di CO2 (anidride carbonica). Questi combustibili vanno quindi nella direzione, indicata anche come obiettivo dal Consiglio dei Ministri nella Nota di aggiornamento del Def, di favorire il contenimento delle emissioni del particolato Pm10 e del biossido di azoto NO2". Per favorire l'adozione di fonti di energia pulita come il Gpl e il Gnl da parte delle municipalità italiane, Liquigas (che in Italia distribuisce Gpl e Gnl per uso domestico, commerciale e industriale) e Ancitel Energia & Ambiente (da anni impegnata in favore dei Comuni italiani e dell'Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani) hanno sottoscritto nel 2016 un accordo.

“Nel settore del riscaldamento domestico diversi studi scientifici, realizzati da istituti di ricerca pubblici, hanno dimostrato le proprietà ecologiche del Gpl rispetto ad altri combustibili molto più inquinanti per l’ambiente e nocivi per la salute, come le biomasse" che quindi non andrebbero incentivate spiega Arzà aggiungendo che gli impianti a Gpl producono emissioni di particolato nell’atmosfera il 99% inferiori di quelle prodotte dagli impianti a biomassa. “Ma il Gpl è un alleato per un ambiente più sano anche nel suo impiego come carburante per il settore auto”, prosegue Arzà. “Un’auto a Gpl, oltre a consentire un risparmio di costi di quasi il 50% rispetto ad una a benzina, consente anche benefici ambientali, dal momento che i gas di scarico prodotti presentano emissioni di ossidi di azoto molto ridotte e di particolato più basse del 90% rispetto alle auto a benzina”.

Quanto al Gnl “è una fonte pulita delle enormi potenzialità di sviluppo, che può essere impiegata come carburante per rifornire navi, mezzi pesanti e trasporto pubblico. Grazie alle sue proprietà, darebbe un grande aiuto al Paese, sia nella riduzione dell’inquinamento, sia nel consentire una maggiore diversificazione dell’approvvigionamento energetico".

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