Vivere in aree altamente cementificate è dannoso per la salute respiratoria e oculare dei bambini mentre vivere in aree con molto verde urbano è protettivo. Lo conferma una ricerca compiuta da un team multidisciplinare italiano - pubblicata sulla rivista Environmental Health - su bambini di età scolare che vivono a pochi chilometri da Palermo, con insediamenti commerciali e alloggi pubblici, a circa 2 chilometri dalla discarica della città; lo studio ha sviluppato per la prima volta in Italia un approccio che combina urbanizzazione e salute dei residenti.
A proposito dei vantaggi del verde - fra cui migliorare il benessere psicofisico dei malati - il ministero dell'Ambiente ricorda che un contribuito al verde delle strutture sanitarie pubbliche o riconosciute dal Servizio sanitario nazionale viene dal decreto di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che prevede un milione di euro per il cofinanziamento di interventi per la gestione sostenibile degli spazi verdi. I progetti ammessi verranno finanziati fino all'80% del costo complessivo (il contributo non potrà essere superiore a 40 mila euro).
"La ricerca scientifica - spiega Stefania La Grutta, primo ricercatore del Cnr-Ibim - rientra nel progetto Giardini per allergici, nato dalla collaborazione tra Cnr, Comune di Palermo e l'organizzazione no profit Vivisano onlus. Sono stati coinvolti in tutto 244 scolari, tra gli 8 e i 10 anni, di due scuole elementari che hanno compilato un questionario per la valutazione dei sintomi respiratori, allergici e generali. Sono stati calcolati gli indicatori individuali di esposizione ambientale sia al greenness (al verde) e al greyness (al grigio) sia al biossido d'azoto (NO2)".
"L'associazione tra il greyness e la salute dei bambini - osserva Giovanni Viegi, direttore Cnr-Ibim - sottolinea la necessità di una pianificazione urbana sostenibile a misura di bambino".