NAPOLI - L'Unione per il Mediterraneo scende in campo con le sue politiche per migliorare l'ambiente nell'area delle regioni europee e del Mediterraneo orientale, un'area in cui ogni anno circa 1 milione di morti (sui 7 totali nel mondo) sono causate dall'inquinamento atmosferico esterno e domestico. L'Upm nella giornata mondiale dell'ambiente sottolinea i problemi che l'organismo sovranazionale si trova ad affrontare e le possibili soluzioni realizzabili, visto che la regione mediterranea offre un enorme potenziale di sviluppo sostenibile e rispettoso dell'ambiente, mentre diversi attori della regione sostengono attivamente la transizione verso un'economia inclusiva, circolare e verde.
"Dobbiamo costruire sinergie - spiega Miguel Garcia-Herraiz, vice segretario generale dell'UpM per l'acqua, l'ambiente e l'economia blu - e coinvolgere i giovani e le organizzazioni della società civile nella definizione delle politiche per affrontare le sfide ambientali della regione. Solo attraverso sforzi inclusivi, collettivi e concertati possiamo realizzare una regione euro-mediterranea sana e sostenibile, con ecosistemi produttivi e biologicamente diversificati, a beneficio delle generazioni presenti e future".
In particolare nel Mediterraneo, l'inquinamento atmosferico causato dalle sole navi provoca fino a 6.000 morti all'anno e alcune delle città del Mediterraneo sono tra le più inquinate al mondo. L'UpM ricorda che "poiché l'inquinamento non si ferma alle frontiere, ma promuove il dialogo e la cooperazione regionale, riunendo diversi attori della sponda settentrionale e meridionale, per attuare la dichiarazione ministeriale dell'UpM sull'ambiente e i cambiamenti climatici (Atene, 2014). Per rafforzare ulteriormente e promuovere una visione integrata che porti la regione mediterranea verso un'economia sostenibile e inclusiva, i Paesi stanno attualmente lavorando verso una nuova dichiarazione.
"La cooperazione intergovernativa è di fondamentale importanza, non solo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ma anche per far fronte all'impatto dei cambiamenti climatici su acqua, agricoltura, turismo, energia, trasporti, ecc. È adottando un approccio olistico alle questioni di sviluppo sostenibile che le politiche climatiche saranno pienamente efficaci", ha aggiunto Jorge Borrego, vice segretario generale senior dell'UpM per l'energia e l'azione per il clima.