Per controllare l'inquinamento delle acque di laghi e fiumi sono in arrivo dei droni acquatici, sviluppati anche grazie a ricercatori italiani. I dispositivi sono stati presentati oggi dal presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro durante la tavola rotonda sul Rapporto 'The Lancet Countdown on Health and Climate Change'.
I droni, ha spiegato Brusaferro, sono frutto del Progetto Europeo Horizon 2020 Intcatch che ha visto anche la partecipazione dell'Istituto Superiore di Sanità, attraverso il Dipartimento Ambiente e Salute, e sono già utilizzati ‘sul campo’. Sono equipaggiati con sensori che possono misurare diversi parametri, come la conducibilità, temperatura, pH, i nutrienti (azoto, fosforo), alcuni metalli, idrocarburi totali.
I dati sono rilevati in tempo reale su una app telefonica appositamente sviluppata nel corso del progetto. Il ruolo dei ricercatori italianI ha riguardato in particolare la "validazione" dei dati prodotti da un laboratorio portatile miniaturizzato in grado di eseguire sul campo analisi metagenomiche e fornire in tempo reale il microbioma del lago o di un fiume inclusi i potenziali patogeni. "Il drone può darci informazioni molto utili - ha sottolineato Brusaferro - sia sull'eventuale presenza di inquinanti sia su come eventualmente intervenire".(ANSA).