(ANSA) - MACOMER, 10 AGO - Anche la pastorizia in campo nei processi di mitigazione dei cambiamenti climatici. Obiettivo: la riduzione delle emissioni di gas serra del comparto ovino sardo entro i prossimi 10 anni. È il progetto europeo "SheepToShipLIFE", finanziato dal programma Life, strumento dell'Ue per la salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità.
"Come un laboratorio a cielo aperto, stiamo sperimentando in Sardegna un modello di mitigazione dei cambiamenti climatici trasferibile in Europa", spiegano gli esperti del Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto per la BioEconomia, con sede a Sassari, che coordina il progetto in partnership con Agris, Laore, assessorato regionale della difesa dell'Ambiente, dipartimenti di Agraria e di Scienze economiche e aziendali dell'Università sassarese.
La Sardegna è stata scelta come area di intervento del progetto in quanto rappresentativa del comparto ovino mediterraneo: da sola conta oltre il 40% del patrimonio ovino italiano. Il sistema di allevamento isolano vanta inoltre un altro primato: è la prima regione del bacino del Mediterraneo in cui l'allevamento ovino è quasi esclusivamente di tipo estensivo. Gli studi di SheepToShip LIFE evidenziano come "le relazioni tra l'allevamento ovino e le emissioni di gas serra sono poco studiate, nonostante la continua crescita a livello mondiale dei piccoli ruminanti e il rilevante interesse dei consumatori verso i prodotti di origine ovi-caprina". Le strategie elaborate per raggiungere questi obiettivi (-20% di emissioni di gas serra con l'incremento delle redditività negli ovili entro nel 2030) hanno seguito un approccio multidisciplinare che è stato presentato a Macomer nella sede del Consorzio per la tutela dell'Igp Agnello di Sardegna, durante un focus group che ha coinvolto circa 30 tra pastori tecnici e una delegazione delle istituzioni partner del progetto. (ANSA).