Livello di ozono nell'aria oltre la soglia di allarme in giugno e luglio scorsi in Lombardia dove sono stati registrati 240 microgrammi (µg) per metro cubo come massima media oraria (livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione anche di breve durata) e oltre la quale scattano le misure previste dai piani d'azione comunali. Lo rende noto il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa) che raggruppa tutte le agenzie ambientali italiane precisando che per la regione lombarda il superamento ha interessato solamente due stazioni. Sono state 14, in giugno, anche le situazioni in cui è stata superata la "soglia di informazione della popolazione di 180 µg/m3 come massima media oraria", livello oltre il quale vi è un rischio di esposizione soprattutto per la salute di bambini e anziani. La soglia di informazione è stata superata in giugno in Lombardia (6 stazioni), Campania (4 stazioni), Piemonte (3 stazioni), Emilia-Romagna (1 stazione). A luglio scorso, i superamenti del livello di informazione sono stati registrati in 72 stazioni in diverse regioni: Lombardia (31 stazioni su 46), Veneto (13 su 24), Emilia-Romagna (11 su 34), Campania (su 35), Trento (4 su 6). Negli altri casi i superamenti sono stati ancora più sporadici, afferma Snpa ricordando che l'ozono è un inquinante particolarmente critico soprattutto nella stagione estiva, con temperature elevate.
Nel 2019, a livello nazionale, l'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (Olt) per l'ozono - 120 µg/mü come media massima giornaliera calcolata su 8 ore - è stato superato in 297 stazioni di monitoraggio del Snpa su 324 pari al 91,7% delle stazioni con copertura temporale sufficiente; l'Olt è stato superato per più di 25 giorni in 182 stazioni (56,2%).
Snpa spiega che gli indicatori di breve periodo, cioè la soglia di allarme (superamenti di 240 µg/mü della massima media oraria) e la soglia di informazione della popolazione (superamenti di 180 µg/mü della massima media oraria), sono state superate, l'anno scorso rispettivamente in 34 stazioni (10,5%) e in 161 stazioni (49,7%). In particolare, la soglia di allarme è stata superata solo nelle stazioni di 4 regioni: Lombardia (20), Veneto (9), Piemonte (4), provincia autonoma di Trento (1).